Limone Skyrace, di Alan

ALAN e la Limone Skyrace è la finale delle World Series Skyrunning, su un tracciato che originalmente segna 23km con 2071d+ circa con partenza dal Lungo Lago Marconi di Limone, per motivi organizzativi legati alla chiusura di un sentiero si è tramutato in un 24km con 2950d+. In sostanza hanno aggiunto 1km e 950d+… come se non bastasse già l’arroganza delle salite…

20151016_234613

Pacco Gara

La notizia il venerdì pomeriggio non allieta molto le nostre aspettative, io raggiungo Silvio Calvi il mio amico (trapiantato) già nel tardo pomeriggio per trascorrere con lui parte della serata e scambiare finalmente quattro chiacchiere amichevoli lungo le vie di uno stupendissimo borgo.
Appena arrivato vado subito a ritirare il pacco gara che si rivela discretamente all’altezza del prezzo del biglietto, 2 soft flask da 250ml Salomon , una maglietta tecnica e dei sali e Gel energizzanti.
Intanto alle ore 19 sempre per motivi legati all’organizzazione è stata spostata la partenza del Vertical Kilometer che ha subito anche una variazione significativa del percorso, 6km 1200d+ apparentemente questo non è un Vertical, ma il tempo e la nevicata eccezzionale dei giorni scorsi ha creato non pochi grattacapi all’organizzazione.

Riesco grazie a Silvio ad infiltrarmi nel dietro le quinte di questa importantissima manifestazione e vedo come lavorano nel dietro alle quinte. Ci sono 3 pc, per la condivisione delle foto, dei risultati sui Social, per il rilevamento dei tempi, per la gestione della manifestazione in più una postazione radio fissa che trasmette direttamente con il vertice della montagna dove è situato l’arrivo e da li sento le notizie in tempo reale.

Andrea Mondini, Alan Cattin Cosso, Silvio Calvi, Tite Togni

Andrea Mondini, Alan Cattin Cosso, Silvio Calvi, Tite Togni

Prima però mi guardo la partenza dei fortissimi atleti che si sfidarenno su questo tracciato. I nomi si sprecano, il più blasonato è Urban Zemmer, il detentore del record del mondo sul kilometro verticale, sotto i 30′, poi via via ci sono tutti gli altri e anche questo “ragazzino”, Remì Bonnet.

Impressionante come in 45′ si beve i 6km e 1200d+ e va a vincere l’edizione del Kilometro Verticale (abbreviato VK) con un distacco su Urban di qualche secondo, il quale (giustamente) non è molto contento del tipo di modifiche del percorso.

Con i risultati in tasca io e Silvio decidiamo di andare a mangiare qualcosa, ho bisogno di ricaricarmi per il giorno successivo e così mi porta in un ristorante dove da li a poco tutta l’organizzazione si sarebbe dovuta trovare a cena, cerchiamo di fare presto, ma inevitabilmente mi ritrovo al tavolo con i membri dell’ISF e UIA. Dopo un pò arriva pure il Fotografo Ufficiale con il quale mi guardo le anteprime delle foto fatte in serata, stupende è dir poco!


La Gara

L’indomani mi alzo e mi preparo un bel piattone di pasta, circa 70g con un pò d’olio, giusto per darmi un pò di carica e mi avvio verso Limone.

Alla partenza

Alla partenza

Arrivo per un pelo, riesco a parcheggiare in extremis, calzo le scarpe, mi lego il pettorale alla cintura e mi dirigo verso la partenza, Silvio mi chiama e spero di poterlo raggiungere al più presto ma purtroppo la gente è tanta e c’è un caos infernale, son già quasi tutti in griglia e quindi per non perdere troppe posizioni decido di rimanere nelle transenne e così salutare col pensiero il mio caro amico.

La temperatura è frizzante, adeguata per quello che ci aspetterà, noi siamo pronti, vedo molti visi tesi ma anche tanta gente che non conosco, di tutte le nazionalità, giapponesi, spagnoli, francesi, norvegesi (gli unici a loro agio con queste temperature) e non ultimi tedeschi e inglesi.

Finalmente vedo Tite e Andrea, insieme entriamo nel cancello e piano piano avanziamo, io e Andrea ci fermiamo fino a un certo punto, Tite invece si getta in avanti più vicina ai Top Runner possibile, per guadagnare metri nella salita senza incappare nel traffico.
Scelta giusta direi, visto che una volta data la partenza chi sta dietro viene imbottigliato tremendamente…

Viene dato il via, il percorso inizia veloce e nervoso, si corre in paese per circa 3km tra le strade del borgo, spostandosi verso l’Hotel Panorama da dove, voltando a sinistra inizia il “Sentiero del Sole” che attacca decisamente ripido verso Bocca Larici a 1200 circa. (1000m d+)

Sentiero della Pace

Sentiero della Pace – Lago di Garda

Il sentiero è subito una pietraia infernale alternata a tratti di sentiero molto bello, con sempre un gran sfondo sul Lago, raggiungo velocemente il GP Guindani, compagno di squadra, un fortissimo ultra runner, su un tracciato così c’è ben poco da chiacchierare, ma noi lo facciamo lo stesso, a costo di farci superare!
La salita continua cattiva, in certi punti si oltre passa il 50% di pendenza, è davvero devastante per i polpacci e le gambe, arriviamo ad un mini ristoro, beviamo qualcosa e via come il vento puntando sempre verso l’alto… Il tifo sulla prima parte del percorso è numeroso, questo ci incita ma non dobbiamo incappare nell’errore di strafare…

Poco prima del ristoro incrocio 3 signore che fanno il tifo, un’anziana su una sedia mi incita, non ci penso un’attimo, mi fermo e la saluto decentemente, la signora è tutta contenta, me ne vado e inizio a corricchiare su un tratto abbastanza semplice.

Arrivati a Bocca Larici, parte un bel tratto di piano misto discesina che porta verso un Ristoro, chiedo a GP i guanti, io da perfetto scemo li ho dimenticati nello zaino sbagliato… Se non ci fosse stato lui a quest’ora avrei i geloni alle mani… Tira un venticello bello frizzante, sopratutto nelle parti fuori dal bosco.
Arriva al ristoro una ragazza bionda, una stanga, penso sarà stata una Norvegese o cose simili, incantato la lascio passare mentre io e GP continuiamo il nostro percorso…

20151017_131934


Affrontiamo su sentiero le Creste di Reamol, mi sembra di essere già stato qui, ho alcuni flashback, ma non riesco a capire.
Continuiamo nella nostra corsa, le gambe ora stanno bene, si sono rilassate dalla salita, il fiato si è un pò calmato e i battiti sono scesi e con essi anche la pressione psicologica della fatica, mi sento rigenerato, guardo a sinistra e vedo il lago, guardo a destra e vedo dei splendidi alberi dipinti dall’autunno che bruscamente ha colorato il paesaggio di una tonalità marroncino pastello misto arancione.
Saltelli quà e là per evitare le radici bagnate, imprecazioni quando si poggia il piede su una pietra viscida come il sapone, ma io e il GP siamo sempre li, sempre sul pezzo, piano piano iniziamo anche a chiacchierare di cose serie.

Mi sento felice, mi sento come mai fossi stato, sensazioni ottime, se non fosse per il dannato freddo di cui ho letteralmente paura starei proprio a bomba, ma cerco di non pensarci, cerco di non pensare al fatto che a questa SkyRace sono partito con uno zaino vuoto, con dentro 500ml di liquidi, una giacca a vento estiva più leggera di una piuma, di un paio di bastoncini e 2 bustine da 6g di miele, che come sempre mi sono chiesto “Ma chi stracavolo me l’ha fatto fare?” “Era meglio stare a casa sul divano al CALDO”… ma niente, sò che una volta arrivato tutto questo si traduce in Endorfinas!!!!
Arriviamo in un punto che riconosco subito, i Prati di Guil, ecco dove avevo già visto questo posto, quest’inverno ero venuto a fare delle creste con un’amico per cui scrivo ogni tanto qualche relazione sul suo sito ed eravamo passati di qui, con rientro verso Pregasina proprio dal sentiero dal quale siamo saliti…
Lo dico a GP, da li parte la discesa, arriviamo a un ristoro e beviamo qualcosa, continuiamo e ad un certo punto il GP si ferma, ha dei crampi, lo aspetto, non si lascia mai un compagno di squadra in montagna da solo in preda ai crampi, gli chiedo se ha bisogno, lui dice di no e continuiamo nella discesa piano ma costanti.

Siccome è lunghetta iniziamo un pò a raccontarci, io gli racconto cosa ho avuto e lui mi dice di aver avuto un’esperienza simile con un suo famigliare, la cosa mi avvicina di più all’uomo che ho davanti.

il Gp Guindani

il Gp Guindani

20151017_132523

Mi chiede se adesso sto bene, gli rispondo che non era il caso di fare certe domande, visto il posto in cui ci troviamo e il motivo per cui siamo qui!!! Risposta scontata, fisicamente si, sto bene, è il resto che ultimamente…..
Arriviamo su una strada forestale da dove inizia la seconda salita, siamo in anticipo sul cancello di 30min, abbiamo 2 ore per fare la seconda salita , ridiscenderla e tornare al punto dove siamo ora.
GP dice che è fattibile e allora si parte, un pò di forestale poi svolta a destra sul “Sentiero del Bepi”.

Questo Bepi deve essere stato un gran camminatore e sopratutto un gran escursionista per riuscire ad inventarsi una traccia simile, direi che è quasi l’inventore del Vertical Kilometer visto la pendenza che ha questo sentiero….
Anche qui non ci si risparmia, punte del 48% di pendenza, ma dirò di più, punti di cordino, pezzi di arrampicata, un gran divertimento!!

A un certo punto sento gridare, “Forza GP! Forzaaaaaaa”, riconosco la voce di Nunzia e del Presidente Michele, mi si accende la lampadina e inizio a correre su quel sentiero con i bastoncini…. arrivo da loro e mi incitano, ridandomi letteralmente la vita, psicologicamente sono stati una pietra miliare per la salita che andrò ad affrontare….
Le mie gambe e il mio morale iniziano a dare i primi segni di cedimento e il GP è sempre più lontano, gli occhi si appannano, sarà la nebbia o la stanchezza? Cerco di non pensarci di tenere botta, mi fermo una volta sola su quel vertical, per rifiatare un pò, una trentina di secondi.
Arrivo al ristoro alla Cima di Mughera, una signora mi urla letteralmente in faccia un TRB (Trail Running Brescia), sei Luca?
Sono Alan le rispondo, probabilmente ho dietro qualche TRB penso nella mia testa ma cerco di non pensare e resto concentrato.
Durante la salita GP ed io conosciamo una ragazza molto in gamba, è Maltese (ahimè a due ignorantoni come noi è pure scappata la battuta del cane….), parla Italiano, Inglese, Maltese, è carina, in gamba ma fà un grande errore, alterna tratti a tutta a tratti in cui si siede a guardare il paesaggio… Non mi azzardo a dare consigli a una donna durante una spremitura come questa, già da rilassata ti salta addosso se gli dici qualcosa, figuriamoci li… avrei fatto un volo diretto a Limone senza avere il privilegio di fare la penultima discesa e l’ultima salita!!!

Limone

Limone

Bevo qualcosa, riparto dal ristoro senza ricaricare le borracce, ma me ne accorgo quando sono al cancello orario, che passo per 1 minuto. (COGLIONE, L’ACQUA!!!!)
In realtà la scena è questa, arrivo all’ultimo ristoro alla fine della discesa dopo il Mughera, divido mezza coca cola di quella rimasta con un signore, sbrano 2 pezzi di banana mentre il signore ci dice, “peccato perchè tra 5min chiude il cancello”!
COOOOOOOOOOOOOOOSA????
lascio li tutto, banana morsicata, buccia, bicchiere di coca, mezza caviglia e parto in discesa alla rincorsa del cancello orario!!!
Arrivo davanti al signore che mi dice veloce veloce, manca 1 minuto, mi fermo immobile e lo guardo, è la scusa per riprendere fiato.
Un signore mi fà, non farlo adesso, (Il GP ormai è un miraggio), dentro di me c’è una gran voglia di ritirarmi, ma non posso farlo, manca pochissimo alla gloria!
Dentro di me rieccheggiano sempre più forti le parole del GP Guindani, “La maglia TRB, la si porta al traguardo costi quel che costi!!!”
Riparto con l’approvazione di tutte le persone presenti, faccio due tornanti e sotto sento un signore che dice, “Ma voi… ce l’avete il Frontalino?”
“Ovvio che no” rispondo io, lui ribatte “Ah bella roba…” io allora lo affronto “Tu hai il frontalino?” , “Si” ribatte, “bene, useremo il tuo” e me ne vado….

Mentre salgo assisto a una scena epocale, un ragazzo a terra in lacrime soffre per i crampi che ha localizzato sul quadricipite, ma la ragazza che lo stà “soccorrendo/uccidendo” gli sta tirando il piede come se avesse un crampo al polpaccio….
Arrivo sul luogo, guardo il ragazzo:”Che hai?”
Lui:”Crampi”
io:”Dove?”
lui:”qua sopra” (indicandosi il quadricipite)
io:”e allora che ci fai messo così? alzati”
lui:”Ok” tra una smorfia e l’altra si alza,
“Ok ora devi prenderti la caviglia e portartela verso il culo”
Lui “ok”
Io “Ok, in bocca al lupo”
Riparto mentre sento che la scopa è andata in soccorso al ragazzo e che la ragazza (probabilmente anche lei come servizio scopa) ha proseguito, dimenticandosi i bastoncini sul luogo, infatti poi sento la scopa dire :”Ma i bastoni son tuoi?”…
Tutto questo mi aiuterà ad affrontare l’ultima salita che per fortuna è molto meno cattiva delle due precedenti, ma che ha sempre il suo perchè.
Quasi arrivati in cima incrocio 4 runners, due fratelli e altri due che stanno arrancando come me.
Grido :”Vero che è l’ultimo pezzo di salita?” Si mi sento dire….
Crollo, ginocchia a terra sul terriccio, mi lascio andare per un 15 secondi sdraiato sul sentiero come un sacco di patate, mentre cerco di riprendere fiato, gambe.
Arrivo in cima e subito sapendo che ci sarebbe stata solo discesa rincomincio a corricchiare, passo dopo passo mi ritornano le forze, recupero il fiatto e le gambe, il tibiale che un pò mi duole inizia a non duolere più, probabilmente sto iniziando a fidarmi di più del terreno e delle scarpe, infatti da questa parte è tutto asciutto!!!
Corro metà discesa con un ragazzo molto in gamba che mi segue agile, gli racconto chi sono, lui mi dice che sta accompagnando il fratello a fare questa gara, è molto bello.

Io all'ultima discesa

Io all’ultima discesa

Io non voglio saperne di nient’altro, ho in testa il traguardo e sto spingendo per arrivarci velocemente e con stile.
Faccio tutta la discesa in poco tempo e mi addentro nel paese, ci sono alcuni tratti di salitella che riesco addirittura a correre, mi ributto a fionda verso la discesa mentre dietro a una curva vedo un ricciolino a me famigliare, è Enrico Ossana, che sta incitandomi, la sorpresa è grandissima e graditissima a pochi passi dietro di lui spunta Flora la sua compagna la Regina del Bosco, le dò un 5 e proseguo fino al traguardo.
Poco prima del traguardo vengo applaudito da un gruppo di tedeschi, ahimè non arriverò mai come arrivano i top runner a dare il 5 alle tante persone presenti al traguardo, però d’altro canto la soddisfazione di partecipare, finire in 6h un percorso modificato il giorno prima e valido come World Series Skyrunning non potevo proprio aspettarmelo.
Io , che odio le Sky perchè hanno salite troppo dure per i miei gusti sono riuscito ad arrivare 20 min dopo la mia YogaGuruRunner Tite Togni, dietro a persone di pochi minuti che conosco e che sò quanto forti sono.
Per me è il coronamento di un’anno da favola, un’anno dedicato interamente al Trail Running, omettendo quello che per me è stata la passione iniziale, l’Alpinismo ma che è stata presto sostituita da questi viaggi mentali e fisici che solo il Trail / Sky Running riescono a regalarmi!

E’ difficile ricordarsi di tutto e di tutti, ma ringrazio semplicemente chi ci è stato, chi ho incontrato, ragazzi e ragazze che conosco e che ho conosciuto.
Non penso che il prossimo anno farò un’altra Sky, come non pensavo che dopo la Vigolana avrei fatto altri trail…. Come sempre le cose che ti appassionano riescono a tirare fuori quello che di te stesso non conosci e che bella scoperta ragazzi……….

ALTRO SU ALAN LO TROVI QUI https://trapiantalan.wordpress.com/

Tags: No tags

Leave A Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *